Aggiornamento: 30 mar 2020
“Un regno quasi perfetto”, per continuare il viaggio tra realtà e fantasia
C’era una volta in un regno quasi perfetto
un piccolo e strano folletto
che voleva a tutti i costi eliminare
quel “quasi” e tutto perfezionare.
Gli altri folletti erano alti quasi al punto giusto
e quasi tutto era di loro gusto.
Lavoravano quasi tutti i giorni
e passeggiavano solo nei dintorni.
A scuola era quasi tutto facile
ma qualcosa restava difficile.
Insomma, quasi quasi lì
si poteva essere felici così.
Ma al folletto perfettino
mancava sempre quel pochino:
- Se le cose non sono belle completamente
non si può essere contenti veramente! –
diceva a tutti quelli che incontrava
e si lamentava e brontolava.

Comincerò dalle piccole cose,
dalle spine di tutte le rose,
ma una volta eliminate tutte
furono perfette e le raccolsero tutte.
Non ne restò neanche una
per inebriare di profumo la luna.
Il folletto penso allora di lasciar stare la natura
che forse sa meglio di lui la perfezione pura.
– Aiuterò le persone ad eliminare ogni difetto –
si disse il mattino dopo mentre era ancora a letto.
Si alzò di fretta e cominciò la sua missione,
ad ognuno un consiglio di perfezione.
Il chiacchierone stava più zitto,
lo smemorato aveva tutto scritto,
il timido divenne esuberante
e ne disse davvero tante.
Il sognatore scese dalle nuvole,
lo scontroso divenne socievole.
La sera giungeva piano
e il folletto si sentiva strano,
tutti impegnati a diventare perfetti
avevano pensato solo a se stessi.

Non era proprio come lo aveva immaginato!
Ma che mondo aveva creato?
Quando incontrò il bugiardo del paese
-Cosa pensi di questa perfezione? – gli chiese.
– Mi hai consigliato di eliminare il mio difetto
perché il vero deve sempre essere detto,
ora vorresti che ti dicessi che hai ragione
a cercare in ogni cosa la perfezione.
Ma la verità non è questa!
Preferisco un mondo quasi perfetto
in cui ognuno si sente amato lo stesso
nonostante i propri difetti
purché tutti si rispetti.